“La scoliosi idiopatica è una deformità evolutiva della colonna vertebrale che può apparire dall’età neonatale (4-6 anni) fino alla fine dell’accrescimento (16-18 anni per le femmine; 18-20 per i maschi).”  Prof. Patrizio Parisini – Istituto Ortopedico Rizzoli – Bologna

La scoliosi è una inclinazione laterale della colonna vertebrale con rotazione delle vertebre (Dott. I.A. Kapandji). Aggiungo anche il parametro di estensione (lordosi) perché la scoliosi è un adattamento tridimensionale della colonna vertebrale, si adatta a tutti i problemi cranio-sacrali, posturali, oculari, odontoiatrici ed organici del corpo variando la sua forma per compenso e non sono presenti variazioni della vertebra (forma a cuneo). Se la scoliosi è vera, si definisce strutturata, avremo la deformità delle ossa vertebrali a forma di cuneo. Fin quando i corpi vertebrali non sono cuneizzati la scoliosi è sempre un adattamento. Per migliorare e risolvere l’adattamento sono possibili e necessari interventi di osteopatia e rieducazione posturale, valutando tutti i recettori e se necessario si richiederà la collaborazione di altre figure specialistiche: oculista, podologo, omeopata, psicologo, etc… Per la scoliosi strutturata e per adattamenti importanti, i trattamenti sopra descritti si affiancano al trattamento ortopedico con corsetto o, purtroppo, se necessario l’intervento chirurgico.

L’osteopatia per la specificità di indagine anamnestica e valutativa può intercettare le disfunzioni biomeccaniche non strutturate ed affrontare il problema scoliosi “prima” che la stessa si manifesti o che si strutturi.

Per trovare le disfunzioni causa dell’adattamento, bisogna condurre una buona anamnesi, indagare dalla gravidanza ed in particolare il travaglio, il parto e la storia dei traumi e delle patologie del neonato e nel prosieguo del suo sviluppo. Periodo, questo, in cui un trauma può generare una tensione diretta o indiretta a livello delle membrane cranio-sacrali.

Membrane cranio-sacrali

Il momento del parto è considerato il primo vero trauma della nostra vita. Non solo per il distacco dal grembo della mamma, ma soprattutto per le tensioni e compressioni che si verificano durante la fase di attraversamento del feto nel bacino della mamma, fase di espulsione. Ed è proprio in quel momento che si possono verificare compressioni e stiramenti delle membrane cranio-sacrali che rivestono e proteggono il cervello ed il midollo spinale. Al momento del parto, le ossa del cranio non sono completamente formate, ci vorranno anni per la loro completa formazione; sono tenute unite e si sviluppano grazie alla giusta tensione delle membrane cranio-sacrali e del sistema miofasciale.

Se nella storia di una persona sono presenti: un travaglio lungo o troppo veloce, un parto cesareo, traumi neonatali ed infanzia, interventi chirurgici, cicatrici e patologie, potrebbe esserci la possibilità che si generi, durante la crescita, un adattamento della colonna vertebrale con una cattiva postura o anche una scoliosi.

Come valutare e progettare una cura.

La prima osservazione è dei genitori, osservando il proprio figlio nelle attività quotidiane, come cammina, corre, sta seduto. Nel dubbio rivolgersi ad uno specialista che fa una vera valutazione funzionale osteopatica e posturale.

Per prevenire? mai rimandare!

L’obiettivo della valutazione funzionale osteopatica e posturale è di trovare la causa o disfunzione primaria che può aver generato compensi ed adattamenti posturali, ma anche altri problemi o dolori in altri distretti del corpo e perché no anche un adattamento scoliotico. Per la scoliosi idiopatica, come detto, non si conosce una causa e allora bisogna cercare la disfunzione che potrebbe aver indotto la rotazione, inclinazione ed estensione della colonna vertebrale.Gli specialisti, ortopedico o fisiatra, eseguono una visita strutturale che si focalizza sulla struttura ossea della colonna vertebrale. La valutazione funzionale osteopatica e posturale, tiene conto di tutte le valutazioni anche della strutturale, ma è tutt’altra valutazione. Dal mio punto di vista la scoliosi, all’inizio, è un adattamento ed è per questo motivo che la valutazione funzionale osteopatica e posturale è anche prevenzione. Pertanto, prima la si esegue prima si possono curare piccoli problemi che con il tempo potrebbero diventare importanti come una scoliosi.

Trovata la disfunzione primaria si eseguono tecniche specifiche e individuali di terapia manuale osteopatica, nello svolgimento della seduta verranno insegnati ed eseguiti esercizi posturali. Le sedute successive verranno dedicate alla valutazione dei progressi e delle disfunzioni presenti, al controllo della corretta esecuzione degli esercizi posturali ed al trattamento delle disfunzioni primarie trovate. Il trattamento segue l’evoluzione e lo sviluppo, la sua frequenza è sempre individuale.